Fuori binario. Controversie scientifiche sul sesso.

10 Dic 2013
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Martedì 10 dicembre 2013, alle ore 16, presso il Dipartimento FILCOM, Aula Mondolfo, via Zamboni 38, III piano
FUORI BINARIO. Controversie scientifiche sul sesso.

"Che cos'è il sesso e da dove viene? Quante forme può avere e qual è la loro natura? Se analizziamo le ipotesi di ricerca formulate nella prima metà del Novecento da alcuni scienziati di “confine”, generalmente trascurati dalla storia della scienza cumulativo-progressiva, vediamo emergere dati sperimentali e concetti che risultano difficilmente interpretabili secondo un modello binario fondato sull'antagonismo ontologico tra maschile e femminile. Le risposte che la biologia contemporanea ha cercato di fornire al problema del sesso appaiono così tutt'altro che omogenee, animate da conflitti e tattiche di costruzione del consenso. Protagonisti di questo campo sempre in tensione sono gonadi, ormoni e cromosomi, il cui ruolo di significanti universali e guardiani della differenza sessuale subirà aspre contestazioni lungo tutto il secolo. L’appassionata critica alla classificazione degli ormoni sessuali promossa dai biochimici della scuola di Amsterdam negli anni Trenta e Quaranta - già proficuamente studiata dalla storiografia ed epistemologia femminista -, il modello sessuale a "spettro" proposto dal genetista “eretico” Richard Goldschmidt e l’attacco sferrato da Tracy Morton Sonneborn alla trasposizione della classificazione maschio-femmina nelle ricerche sulla riproduzione dei protozoi, rivelano quanto il successo del modello binario sia storicamente e socialmente determinato non solo dalle “idee prescientifiche” sui generi, ma anche dai differenti orientamenti epistemologici. Attraverso l'analisi di un testo rappresentativo (Frank Rattray Lillie, "Biological Introduction", in Sex and Internal Secretions, 1939), tratteggeremo, seppur parzialmente, una storia del sesso come oggetto scientifico, situandola nell'intreccio con una delle grandi questioni che attraversa ancora oggi le scienze del vivente: il rapporto tra determinazione e differenziazione sessuale".
Beatrice Busi si è laureata in Filosofia all'Università di Bologna nel 2004, discutendo una tesi in Storia della psicologia dal titolo L'ermafrodito meraviglioso. Determinazione dei sessi e inquietudini di fine secolo nella scienza italiana tra Otto e Novecento. Attualmente è assegnista presso l’Università di Verona e fa parte del Centro di ricerca Politesse – Politiche e Teorie della sessualità. Dottoressa di ricerca in Filosofia della scienza, è stata borsista della Fondazione Ruberti con un progetto di ricerca sulla funzione di modelli e metafore nel pensiero biologico contemporaneo, occupandosi in particolare delle teorie su determinazione e differenziazione sessuale. Nell’ambito dei suoi studi sugli stereotipi di genere nella ricerca scientifica, si è occupata inoltre della storia dei protocolli medici nei casi di intersessualità e delle loro implicazioni etiche.

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