Non concimare le piante in questo mese: le stai solo uccidendo e sprechi prodotto

Durante l’anno, conoscere il momento giusto per concimare le piante è fondamentale per garantirne la salute e la produttività. Molti appassionati di giardinaggio sono convinti che una dose extra di fertilizzante possa solo far bene, ma la pratica dimostra che esistono periodi in cui la concimazione non è solo inutile, ma anche rischiosa. In particolare, il mese di agosto rappresenta una delle fasi più critiche, soprattutto nelle aree dal clima mediterraneo e nelle zone dove le temperature estive raggiungono valori elevati.

Perché è dannoso concimare durante il periodo più caldo

Nel cuore dell’estate, il caldo intenso mette a dura prova la fisiologia delle piante. Durante luglio e agosto, le alte temperature e la maggiore evapotraspirazione obbligano le piante ad aumentare il proprio fabbisogno di acqua. In questo contesto, la somministrazione di concimi può causare più danni che benefici. Quando si aggiungono fertilizzanti, specialmente quelli disciolti nell’acqua di irrigazione, si crea una soluzione ad alta salinità. Questa soluzione richiama acqua dalle radici per equilibrare la concentrazione dei sali, causando una sorta di “disidratazione accelerata” nelle piante, già sotto stress idrico a causa del clima torrido. La situazione è analoga a quella che si presenterebbe bevendo acqua salata quando si è assetati: la sete aumenterebbe invece di diminuire.

Il concime, nei mesi più caldi, può quindi peggiorare lo stato di salute delle radici e rallentare i processi vitali della pianta. In casi estremi, un eccesso di fertilizzante può portare alla necrosi radicale e alla successiva morte della pianta. Per questo motivo, la regola d’oro vuole che in luglio e agosto si sospenda completamente ogni tipo di concimazione, sia liquida che granulare.

Quando e come riprendere la concimazione

Con l’arrivo di settembre e la progressiva diminuzione delle temperature, la situazione cambia radicalmente. In questa fase, molte specie, sia ornamentali che orticole, mostrano un vigore vegetativo rinnovato grazie alla maggiore disponibilità di acqua e al calo dello stress termico. In questo periodo, concimare diventa fondamentale per permettere alla pianta di rigenerare le proprie riserve e prepararsi alla stagione fredda. Infatti, la cosiddetta fertilizzazione pre-invernale eseguita tra settembre e novembre aiuta le piante a rafforzarsi e garantisce una ripresa più vigorosa nella successiva primavera.

La scelta del concime è altrettanto importante: si privilegiano prodotti a lenta cessione, ricchi di potassio, elemento essenziale per l’indurimento dei tessuti e per la resistenza al freddo. Evitare concimi troppo ricchi di azoto, che stimolano una crescita eccessiva e tenera, inadatta ad affrontare le basse temperature autunnali.

Eccezioni e consigli per casi specifici

Esistono alcune eccezioni alla regola della sospensione totale: certe piante in vaso, coltivate all’ombra o in serre ben ventilate, possono tollerare un’apporto minimo di concime a rilascio lento, soprattutto se mostrano chiari segni di carenza nutritiva. Tuttavia, questi casi devono essere valutati singolarmente, adottando sempre una dose minima e monitorando attentamente la risposta della pianta.

  • Piante mediterranee, agrumi e ortaggi estivi sono particolarmente sensibili: evitare la concimazione nei mesi più caldi è una strategia preventiva essenziale per scongiurare danni radicali e marciumi.
  • Se si è fertilizzato prima dell’ondata di calore, è bene sospendere ogni ulteriore somministrazione e aumentare le irrigazioni per diluire la concentrazione salina nel terreno.
  • Un altro rischio legato all’eccesso di concimazione estiva è la contaminazione delle falde acquifere causata dal dilavamento dei nutrienti: un ulteriore spreco di prodotto e una minaccia per l’ambiente.

Un’attenzione particolare va riservata alle piante d’appartamento: anche in casa è sconsigliato concimare quando le temperature interne sono alte oppure le finestre restano aperte e l’esposizione solare è intensa. In questi mesi è preferibile sospendere tutte le pratiche fertilizzanti e concentrarsi su ombreggiamento e idratazione regolare.

Strategie di cura sostenibile e prevenzione dei danni

La cura delle piante non si riduce solo alla scelta del momento del concime. Osservare e ascoltare la natura del proprio giardino è fondamentale per adottare strategie efficaci. Nei periodi di caldo estremo, privilegiare pacciamature organiche per mantenere l’umidità del terreno e adottare irrigazioni mirate nelle ore più fresche della giornata sono pratiche che prevengono lo stress idrico e la necessità di interventi chimici.

La prevenzione di malattie fungine, come la cercospora, è favorita da piante meno stressate dal punto di vista idrico e nutrizionale, come evidenziato anche dagli esperti agronomi. Limitare i fertilizzanti inutili riduce il rischio di attacchi patogeni e la selezione di piante più resistenti contribuisce a un equilibrio naturale dell’orto e del giardino.

Rispettare i ritmi naturali delle stagioni e astenersi dalla concimazione nei mesi sbagliati significa proteggere le piante, risparmiare inutili sprechi di prodotto e contribuire al benessere dell’intero ecosistema domestico.

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